Centrale a biomasse a Luserna San Giovanni

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Non bruciamo il nostro futuro!

Nessuno riuscirà a convincerci che nel 2016 abbia senso avviare un impianto di tipo industriale nel centro di Luserna San Giovanni. Siamo (quasi) sicuri che le emissioni della centrale a biomasse,

salvo incidenti, resteranno sempre entro i limiti massimi stabiliti dalla legge, ma non ci consola essere inquinati a termini di legge!

Con la messa in funzione della centrale a biomasse tutti subiremo certamente questi effetti collaterali:

Peggiorerà la qualità dell’aria e del suolo, perchè tutta la produzione di elementi inquinanti è aggiuntiva rispetto a quelli già presenti.

Avrà un effetto negativo sulla vocazione turistica dell’intera valle, un impianto di questo tipo pregiudica negativamente i flussi turistici che puntano ad una alta qualità ambientale.

Compromette le attività agricole e di allevamento, in particolare quelle di tipo biologico.

Aumenta, a termini di legge, i rischi sanitari cancellando ogni principio di precauzione.

Deturpa il paesaggio nell’area attrezzata più estesa, dal punto di vista ludico-sportivo, dell’intera Valle.

Compromette qualsiasi possibilità di riqualificare questa intera area.

Svaluta in modo consistente il patrimonio edilizio di una vasta zona attorno alla centrale.

Non porta nessun beneficio dal punto di vista occupazionale ed economico.

Aumenta in modo importante il traffico di autocarri in transito nel punto della Valle già pesantemente condizionato dal traffico.

Per la somma di tutti questi effetti incide negativamente ben oltre i confini del Comune di Luserna San Giovanni.

Non accettiamo che tutti questi effetti negativi, anche se fossero contenuti nei limiti massimi consentiti dalle leggi, siano indotti dall’unico scopo della centrale che è quello di creare profitto.

Cliccando qua si può scaricare questo volantino in formato .pdf comodo da stampare e diffondere.

per Giulio Regeni

Per ricordare Giulio Regeni ci ritroviamo giovedì 18 febbraio alle ore 20 a cena al Bistrò di Torre Pellice. Durante la serata leggeremo insieme il suo ultimo articolo apparso sul Manifesto e ne discuteremo. Per prenotare puoi chiamare al numero 3358317082.

Qua sotto il testo del volantino che annuncia l’iniziativa:

Giulio Regeni uno di noi

Giulio Regeni è stato sequestrato, torturato e ucciso in Egitto dai servizi di sicurezza di una dittatura militare nata sulle ceneri della Primavera araba. Giulio è sparito nel nulla il 25 gennaio, nel quinto anniversario della rivolta di Piazza Tahrir, che aveva buttato giù il precedente dittatore, Mubarak. Giulio era un ricercatore curioso, interessato alle forme di autorganizzazione sociale, ai sindacati indipendenti dei lavoratori egiziani che si battono per la libertà e per una maggiore giustizia sociale.

Noi ci riconosciamo in Giulio.

giulio regeniGiulio, ti riconosciamo come uno di noi.

Noi che abbiamo provato la tua paura nelle celle di Bolzaneto, nella scuola Diaz, nelle piazze e nelle strade di Genova durante il G8 nel 2001 di fronte ad una repressione impazzita. Noi che abbiamo provato la tua curiosità, ogni volta che abbiamo visto donne e uomini in lotta, dalla Val di Susa a Piazza Tahrir in Egitto, da Puerta del Sol a Madrid a piazza Taksim a Istanbul, da piazza Syntagma ad Atene a Zuccotti Park a New York fino ai kurdi che hanno difeso Kobane nel Rojava in Siria.

Una felice giornata a Villar Pellice

Domenica 24 gennaio 2016 si è svolta a Villar Pellice la nostra piccola manifestazione contro la proposta di realizzare una nuova centralina idroelettrica nella comba dei carbonieri. Una cinquantina di adulti e numerosi bambini hanno accompagnato questo colorato corteo per le vie di Villar in una mattinata piena di sole. Sono stati distribuiti questi volantini e la mappa idroelettrica realizzata dal nostro comitato. Abbiamo il piacere di condividere con voi alcune foto che raccontano la giornata:

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I primi cartelli cominciano a comparire in piazza Willy Jervis…

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I bambini se ne impossessano presto, agitandoli al sole. Primi capannelli di persone si formano.

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Viene preparato un secchio con la scritta “Acqua bene comune – No a nuove centraline“.

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Ci si avvicina alla fontana per riempire il secchio.

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Il secchio viene affidato a un bimbino che lo porterà in corteo.

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Ci si muove per le vie di Villar!

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Il secchio con l’acqua presa dalla fontana – acqua di tutti! – viene simbolicamente portato davanti al comune.

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Ecco il secchio, che simbolicamente vorrebbe spronare l’amministrazione e la sindaca di Villar a occuparsi dei pericoli derivanti dalla speculazione idroelettrica. L’acqua pubblica continuerà a essere svenduta per un piatto di lenticchie?

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Il temibile Children Block. Cosa gli racconteremo quando non ci sarà più acqua nei torrenti?

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Alcuni richiedenti asilo ospitati alla Crumiere vengono coinvolti in un ballo che segna la fine della mattinata. Un bell’epilogo fatto di socialità, apertura e condivisione, nell’augurio che i corpi che si intrecciano nella danza continuino a essere solidali e fraterni.

Un articolo di Marco Rostan sulla giornata si può leggere su Riforma online.

Domenica 24 gennaio 2016

In Val Pellice si sta chiedendo l’autorizzazione per l’ennesima centralina idroelettrica.
La MICROHYDRO Srl vuole costruire la nuova centralina sul torrente Comba Tornau nel Comune di Villar Pellice (TO), nella Comba dei Carbonieri. Questo torrente confluisce nel Ghicciard che a sua volta è un affluente del Pellice. Nella Comba dei Carbonieri ci sono già due altre centraline. La nuova centralina avrebbe una Potenza di Concessione di 49,86 kW con una condotta forzata di lunghezza 590.00 m. Il Pellice e i suoi affluenti stanno per essere completamente intubati.
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Con la scusa dell’energia rinnovabile, si producono quantità irrisorie di energia solo per ottenere gli incentivi statali e guadagnare con questi. È in atto uno scempio ambientale per l’interesse di poche persone, che danno le briciole dei loro guadagni ai Comuni.
È importante che tutti si rendano conto e si informino di quanto sta accadendo, per questo proponiamo:

Domenica 24 gennaio 2016 dalle ore 10 e 30: ci troviamo in piazza Jervis a Villar Pellice.

Ci sarà un volantinaggio con musica, che sarà l’occasione per tutti di informarsi e discutere assieme di queste nocività che incombono sui nostri fiumi. Alle 11, un secchio di acqua pubblica verrà portato simbolicamente davanti al comune, con lo slogan:

“Acqua bene comune, No a nuove centraline!”

Oltre ai diversi esseri che abitano il fiume, e che ci tengono alla sua sopravvivenza, si aggiunge a questa lotta anche la “Salamandra Lanzai”, il cui habitat naturale è gravemente minacciato da queste piccole ma molto dannose opere.

Comitato beni comuni Val Pellice

Qua si può scaricare il volantino in formato PDF da stampare in formato A4, oppure in formato A5.

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La sindaca di Villar Pellice sbaglia e non aiuta la comunità

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La sindaca di Villar Pellice Lilia Garnier fin da agosto ripete sempre la stessa storia: “sessanta migranti a Villar sono troppi”. Rispettiamo questa idea, ma un sindaco non può fermarsi ad una idea sola.
Dovrebbe aiutare la sua comunità ad affrontare positivamente una situazione nuova e inedita per Villar Pellice, invece di ripetere sempre e solo la stessa filastrocca.

Abbiamo inutilmente aspettato in silenzio (per non creare polemiche) un gesto di apertura da parte sua, uno solo, che finora non è mai arrivato. Per questo, adesso, diciamo pubblicamente che il sindaco ha sbagliato, e ha sbagliato gravemente per i seguenti motivi:

  1. non essere presente al momento dell’arrivo dei richiedenti asilo, perché era necessaria una sua parola in quel momento. Le parole giuste sono state trovate da Don Buffa, dai rappresentanti della Diaconia Valdese. Sono mancate solo le sue.
  2. non andare alla Crumière nei giorni successivi all’arrivo dei migranti per incontrarli, perché quelle sono persone che vivono e vivranno per mesi a Villar, e non sono fantasmi che basta ignorare perché scompaiano.
  3. non pensare di utilizzare la Festa d’autunno del 18-19 ottobre per costruire un momento di incontro tra gli abitanti e gli ospiti della Crumière, facendo invece, come ha fatto, pressione sulla Diaconia perché quel giorno i richiedenti asilo “gentilmente” sparissero dalla circolazione per evitare problemi.
  4. non essere presente alla Festa dell’accoglienza organizzata dalla Diaconia valdese il 31 ottobre alla Crumière, perdendo un’altra occasione importante;
  5. non ricordare ai cittadini della Valle che la Crumière era chiusa dal 2005, a causa del fallimento dell’AGESS (del cui CdA faceva parte anche la Signora Lilia Garnier); Crumière ristrutturata con soldi pubblici (cioè nostri), poi ricomprata con soldi pubblici (cioè sempre nostri) dalla Regione e non più utilizzata da allora e che finalmente è stata restituita ad un uso sociale. Forse, se in dieci anni ci fosse stato un progetto diverso e non l’abbandono, adesso parleremmo di altro.

Sembra quasi che il sindaco non aspetti altro che succeda qualcosa per veder confermare la sua tesi preconcetta che sessanta migranti sono troppi per Villar e che questo progetto di accoglienza e di integrazione è destinato a creare problemi.
E’ quello che è successo giovedì 5 novembre di fronte ad un episodio certo negativo, ma di ridotte dimensioni (due migranti della Crumière hanno litigato su un pullman), ha convocato in fretta e furia un incontro in Comune con i genitori dei ragazzini che usano il mezzo, drammatizzando così l’accaduto.

Se avessero litigato due italiani la riunione sarebbe stata convocata ugualmente?

Non ci risulta che il sindaco abbia convocato le mamme dei giovani che si sono ubriacati alla festa del paese: è meno grave perché sono bianchi? I problemi che potranno sorgere devono essere affrontati da tutti con serietà, non con strumentalizzazioni inutili, non alimentando paura e diffidenza.

Costruire le condizioni della convivenza tra tutti dovrebbe essere sentito come un dovere da parte di un sindaco.
Continuare in questo atteggiamento ostile significa lavorare di fatto contro l’integrazione, atteggiamento tanto più grave per chi ha incarichi istituzionali.

Molti cittadini di Villar Pellice e della valle, donne e uomini di buona volontà, nonostante questo, si stanno dando da fare per superare le difficoltà e aiutare il progetto di accoglienza della Crumière.
Il Sindaco, finalmente, faccia la sua parte!

Lo sviluppo insostenibile di Agess S.p.A.

Storia di un fallimento in Val Pellice

Questa è  la storia di Agess S.p.A., l’Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile (Agess) nata in Val Pellice nel 1999 e  fallita nel 2005.

Il suo fallimento ha portato ad un buco di 5 milioni di euro, a diversi processi e a un contenzioso sul pagamento di due milioni e trecentomila euro a Fallimento Agess S.p.A.

A pagare per quel fallimento sono stati i cittadini del pinerolese, mentre ex dipendenti e molti creditori aspettano ancora di essere liquidati.

La storia di Agess è la storia di un fallimento imprenditoriale, ma è soprattutto la storia di un fallimento amministrativo e politico di un gruppo dirigente di centro-sinistra che ha amministrato la valle in quegli anni, che ha cercato di mettere a valore un territorio inseguendo flussi di finanziamenti regionali, provinciali, europei e quelli dei grandi eventi come le Olimpiadi invernali 2006.

La storia di Agess, il suo fallimento, il pagamento del suo debito che si è trascinato fino ad oggi, sono i segni che i tempi sono maturi per passare dalla critica dell’azione altrui al momento in cui i cittadini sostituiscano definitivamente quel personale politico-amministrativo e superino quelle pratiche di gestione del territorio che lasciano dietro di sé evidentemente solo macerie.

Il comitato beni comuni val Pellice ha curato un dossier informativo sulla storia di Agess:

Cliccando qua si può scaricare il DOSSIER INFORMATIVO su Agess (in bassa risoluzione 8Mb).

Cliccando qua si può scaricare il DOSSIER INFORMATIVO su Agess (in alta risoluzione 18Mb).

sviluppo insostenibile

La solidarietà batte l’indifferenza e la diffidenza

RENDICONTAZIONE SOCIALE DEI PROGETTI DI ACCOGLIENZA DEL COMITATO BENI COMUNI VAL PELLICE

Nelle settimane scorse abbiamo chiesto ai cittadini della Val Pellice di donare biciclette e indumenti invernali per i sessanta migranti e richiedenti asilo ospitati dalla Diaconia valdese alla Crumière.

Con questo gesto volevamo dimostrare:

  1. che la solidarietà è più forte dell’indifferenza, della diffidenza, dell’ostilità, del pregiudizio e del razzismo.
  2. che la valle non lasciava soli i cittadini di Villar nell’affrontare questa nuova situazione.

I cittadini della Val Pellice hanno risposto in maniera sorprendente.

  • 55 biciclette ci sono stare date e le abbiamo già consegnate alla Crumière. 2 saranno consegnate nei prossimi giorni. Altre 3 sono in attesa di essere ritirate. Per un totale di 60 bici.
  • I meccanici volontari hanno già iniziato a lavorare sulle biciclette, per rimetterle in sesto e per avviare il progetto di ciclo-officina promosso dalla Diaconia valdese.
  • Oltre un centinaio di persone hanno offerto vestiario, scarpe, coperte. I due momenti di raccolta al mercato di Torre Pellice di venerdì 9 e venerdì 16 ottobre hanno visto decine di persone consegnare pacchi di abiti da destinarsi ai migranti. Decine e decine le chiamate ai contatti che abbiamo fornito, chiamate che continuano.

L’offerta è stata così imponente da permetterci di ragionare dell’apertura nelle prossimo futuro di uno spazio settimanale alla Crumière gestito da volontari, affinché gli abitanti della Valle in difficoltà economica (con qualsiasi cittadinanza) possano essere aiutati.

Ringraziamo le persone che con generosità e con altruismo hanno risposto ai nostri appelli, dimostrando una mentalità aperta, e che hanno così contribuito a costruire una vera rete una rete di persone solidali che sostengono e aiutano il progetto di accoglienza e integrazione dei migranti richiedenti asilo della Valle.

Un grosso grazie a tutti e in particolare a:

Anna Maria, Simone, Graziella, Maria Grazia, il sig, Falco, Paolo, Domiziana, Marco, Miranda, Walter, Franco, Erica, Gigi, Simona, Giovanni, sig. Roland, Nanda, Maria, Monique, Bruno, Samir, Donatella, Francesco, Dada, Anna, Paola, Vera, Graziano, Fiammetta, sig. Giovanni, Livia, Maria Grazia, Walter, sig. Avanzini, sig.ri Bosio Long, Daniele, Mathieu, Nicola, Laura, Diego, Sandra, Raffaella, Enrico, Bruna, Daniela e Marco, Mariella, Giovanni, Betty, sig.ri Baral, Livia Comba, Gigi, Andrea, Federica e Andrea, Graziella, Llivia e Giorgio, Paolo, e a tutte le persone che ci hanno donato qualcosa e delle quali non conosciamo neanche il nome, e anche a quelli che hanno deciso di portare abiti e bici direttamente alla Crumière.

Questa risposta importante, che ha coinvolta decine di persone e di famiglie, è una risorsa che non può essere disperso, un vero bene comune.

Rilanciamo quindi un nuovo progetto, che non chiede semplicemente di dare qualcosa di cui non abbiamo più necessità, ma che propone uno scambio: Il Laboratorio di scambio linguistico

È noto che gli italiani hanno un difficile rapporto con le lingue straniere.

Alla Crumière, ci sono sessanta persone francofone o anglofone che stanno imparando l’italiano e che hanno bisogno di un aiuto. Parlare con una persona è il primo passo per conoscerla.

Proponiamo la costituzione di laboratori di scambio linguistico: noi facciamo conversazione italiana, supportando il loro sforzo nell’imparare la nostra lingua, in cambio di conversazioni in francese e inglese.

Uno scambio alla pari, vantaggioso per tutti. Gli incontri possono essere organizzati alla Crumière a Villar, oppure in luoghi concordati (compresa la casa del proponente).

Infine, una nota a margine: siamo contenti che la Crumière, un bene pubblico, di tutti i cittadini della Val Pellice, dopo dieci anni di abbandono a causa del fallimento dell’Agess, stia tornando a vivere e sia riaperta e restituita al territorio e ai suoi cittadini.

Il linguaggio è un bene comune!

È noto che gli italiani hanno un difficile rapporto con le lingue straniere. A Villar Pellice, alla Crumière, ci sono sessanta persone francofone o anglofone che stanno imparando l’italiano. Sono richiedenti asilo africani. Parlare con una persona è il primo passo per conoscerla. Proponiamo la costituzione di laboratori di scambio linguistico: noi facciamo conversazione italiana, supportando il loro sforzo nell’imparare la nostra lingua, in cambio di conversazioni in francese e inglese. Uno scambio alla pari, vantaggioso per tutti!
Gli incontri possono essere organizzati alla Crumière a Villar, oppure in luoghi concordati, compresa la casa del proponente.

Se sei interessato a partecipare a questi laboratori, strutturati in rapporto uno a uno, due a due, o uno a due,
puoi telefonare a Clara (338.6315390) oppure scrivici alla mail: benicomunivalpellice@gmail.com

L’accoglienza è un bene comune!

Nei giorni scorsi decine di cittadini della Val Pellice e di Villar hanno risposto alla nostra richiesta, regalando biciclette per i migranti ospitati della Crumière: ne abbiamo consegnate già 25, e continueremo in questa settimana, cercando anche pezzi di ricambio (copertoni, camere d’aria in particolare).

Grosso grazie a queste persone!

Tutti insieme stiamo costruendo una rete di persone aperte, generose e solidali, molto diverse dall’immagine di diffidenza e paura che abbiamo sentito circolare a fine agosto. Dopo questo primo piccolo-grande successo della raccolta di biciclette, adesso che si avvicinano le giornate fredde, cerchiamo giacche da uomo, guanti, sciarpe, cappelli, maglioni, coperte, scarpe pesanti per i sessanta migranti di Villar accolti alla Crumière dalla Diaconia Valdese.

Se hai qualcosa da regalare puoi telefonare a Clara (338.6315390) o contattarci alla mail: benicomunivalpellice@gmail.com

Venerdì 9 e venerdì 16 ottobre saremo al mercato di Torre Pellice davanti al Comune dalle 9,30 alle 12 per raccogliere il vestiario.

Grazie dell’aiuto!

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