Se due centrali a biomassa in Val Pellice vi sembran poche….

Come Comitato Beni Comuni Valpellice abbiamo raccolto alcune informazioni su questo nuovo progetto in un dossier scaricabile QUI.

Ci troviamo per parlare di tutto questo in un’assemblea aperta martedì 28 febbraio alle ore 21,00 alla Cà Piana, a Villar Pellice.

Che ci fosse spazio per una terza centrale a biomassa nella nostra valle, dopo quella di Luserna San Giovanni e quella di Torre Pellice, è ciò che deve essere venuto in mente agli amminisratori di Villar Pellice.

Martedì 20 Dicembre 2016, nella sala del consiglio comunale di Villar Pellice, si è svolto l’incontro promosso dalla amministrazione comunale e rivolto ai cittadini per presentare il progetto di una centrale a biomasse legnose che dovrebbe nascere sul territorio comunale. Per presentare il progetto era presente il Sig. Enzo Magnano rappresentante della società proponente Valpenergia Srl accompagnato da due tecnici responsabili della progettazione dell’impianto.

Questa società di scopo, costituita a fine 2016, è di proprietà per il 50% della Sant’anna Energia s.r.l., la sede legate di entrambe è a Savigliano in via Montegrappa, 2. Per un ulteriore approfondimento sulla società “madre” rimandiamo alla lettura del nostro dossier “Persone per bene”.

Una prima valutazione circa la serata riguarda la decisione della Sindaca e della sua amministrazione di indire questo incontro. Incontro più unico che raro, in una valle in cui sono sempre mancati momenti pubblici, organizzati dalle amministrazioni, per coinvolgere i cittadini sulle decisioni amministrative. Dunque questa scelta è sicuramente positiva e ringraziamo la Sindaca per averla intrapresa. Vorremmo però subito suggerire che questo incontro dovrebbe essere solo un primo momento di discussione e a questo dovrebbero seguirne altri per continuare l’approfondimento della intera questione e intraprendere così un percorso partecipato che introduca anche la possibilità che si possa arrivare, se emergeranno elementi negativi prevalenti rispetto a quelli positivi, ad una decisione negativa del progetto e quindi alla sua bocciatura.

Pensiamo comunque che alla base di questo percorso partecipato ci debba essere l’informazione. Vanno approfonditi tutti gli aspetti che riguardano le problematiche delle biomasse e del teleriscaldamento.
Questo dossier è un primo tentativo in questo senso e si inserisce anche nel percorso di approfondimento che come comitato beni comuni Val Pellice abbiamo svolto sulle questioni energetiche, iniziato con l’attività riguardante le centrali idroelettriche e successivamente la centrale a biomassa di Luserna San Giovanni.

Nel presente dossier vengono utilizzati dati ricavati da fonti disponibili in rete ed eleborati da vari soggetti ed enti pubblici.

Brave persone

persone per bene

A Villar pellice è in progetto una nuova centrale a biomasse. Ancora non sappiamo che tipo di centrale sarà, e neanche abbiamo potuto visionare il progetto. Vi raccontiamo, attraverso un dossier scaricabile qua sotto, la sua piccola storia, nella speranza è che il racconto di questa vicenda apra una riflessione sul significato dei termini partecipazione e democrazia.

Scarica QUI il dossier realizzato dal Comitato Beni Comuni.

C’è anche un’intervista fatta da Radio Black Out a un partecipante del Comitato Beni Comuni ascoltabile QUI.

Nel caso che vi manchino elementi per poter criticare questo tipo di impianti proposti da Persone per Bene, aggiungiamo qua sotto un commento dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova:

Nostra conclusione pertanto è che l’inquinamento ambientale indotto dai tanti impianti a biomasse che si propongono in Italia, pur nel pieno rispetto delle norme vigenti, peggiora l’attuale qualità dell’aria dei territori che dovrebbero ospitarle, con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini (PM10) ed ultra fini (PM2,5) e peggiora anche la qualità del suolo, e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti. I rischi sanitari indotti da questa contaminazione, per quanto piccoli possano essere stimati, non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo è quello di massimizzare gli utili dei proponenti, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomasse.

A nostro avviso è giustificata l’opposizione alla realizzazione di questi impianti sia da parte delle comunità interessate, sia, spesso dei loro rappresentanti, in quanto le centrali a biomasse proposte non sono assolutamente una scelta obbligata, né tantomeno una scelta strategica allo sviluppo del Paese. Molti dei problemi ambientali e sanitari indotti dal loro esercizio potrebbero essere evitati o fortemente ridotti, se al posto della combustione delle biomasse venisse realizzato un diverso impianto per la produzione di energia da biomasse (ad esempio trattamento anaerobico delle biomasse con produzione di biogas e compost), con una capacità di trattamento idonea alla produzione locale degli scarti agricoli e di allevamento e degli scarti biodegradabili dei rifiuti urbani, raccolti con una opportuna separazione alla fonte.

Dr. Federico Valerio
S.S. Chimica Ambientale
Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova

Io non mi allaccio

La campagna “io non mi allaccio” contro l’eventuale rete di teleriscaldamento della  centrale a biomasse di Luserna centra il suo primo obiettivo: giovedì 7 luglio alle ore 11 e 30 verranno consegnate al Sindaco di Luserna, Canale, le prime MILLEDUECENTO CARTOLINE di adesione alla campagna, firmate da cittadini di Luserna e di Torre Pellice.

Non allacciarsi alla rete di teleriscaldamento collegata alla centrale è una scelta di consumo consapevole che serve a ribadire che la popolazione della valle è contraria a questa centrale, imposta contro il volere della popolazione, collocata in una posizione assurda, a ridosso dell’abitato e vicino al polo sportivo di Luserna, motivata esclusivamente dalla logica degli incentivi pagati da tutti i cittadini nella bolletta energetica e che fanno guadagnare solo una persona.

Segnaliamo che il 30 giugno 2016 l’ARPA ha pubblicato la Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte 2016: cambiamenti climatici al centro delle politiche ambientali regionali. Il documento è stato presentato a Torino dall’assessore regionale all’Ambiente Valmaggia e dal direttore generale dell’Arpa Robotto. In questa Relazione si legge a proposito dell’aria: “È da rilevarsi che la combustione da legno, e più in generale delle biomasse, negli ultimi anni ha assunto, e continua ad assumere, un’importanza crescente per le emissioni in particolare per il particolato e il benzo(a)pirene”.

Il cambio al vertice della Città Metropolitana (ex Provincia) con l’arrivo ai suoi vertici del nuovo sindaco 5stelle di Torino Chiara Appendino, è un segnale incoraggiante che può far finalmente riaprire il dibattito sulle energie rinnovabili (in particolare sulle centrali a biomasse e sulle centraline idroelettriche), per uscire  finalmente dalla semplice logica del profitto economico a discapito dei territori e della salute dei cittadini.

Ci preoccupa invece che il decreto 23 giugno 2016 Gazzetta Ufficiale 150 del 29 giugno del governo Renzi renda operativi gli incentivi alle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico (quindi eolico, idroelettrico, geotermico, a biomassa e biogas, solare termodinamico), con un budget di 435 milioni di euro, che fa presagire una nuova corsa a progettare altri impianti idroelettrici e a biomasse, che , come nel caso di Luserna, possono essere costruiti con il solo fine di ricevere gli incentivi, senza tener conto della volontà della popolazione locale e dell’ambiente. A questo proposito, quando parliamo di “lobby delle biomasse”, pensiamo a interventi come quelli descritti in un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore del 1° luglio 2016 (“Per il futuro largo alle gare a norma Ue”): “Intanto se per le rinnovabili il futuro è ancora da scrivere, è bene ricordare che i “vecchi” impianti a biomassa hanno già trovato con la legge di Stabilità (legge 208/2015) un sostegno “privilegiato”. La legge ha previsto che agli impianti a biomassa, biogas e bioliquidi che hanno smesso di beneficiare degli incentivi al 1° gennaio 2016 o cesseranno entro il 31 dicembre 2016, viene concesso, dietro richiesta corredata di idonea documentazione, di godere fino al 2020 dell’80% dell’incentivo previsto dal Dm 6 luglio 2012″. È utile ricordare che gli incentivi vengono pagati dai cittadini in bolletta!

maschere antigas allegria

Sabato 2 luglio, presidio a Luserna

La centrale a biomasse è stata imposta contro il volere della popolazione

Manifestiamo ancora un volta che la popolazione di Luserna San Giovanni e di tutta la Valle è contraria a questa centrale e al suo teleriscaldamento. Questa centrale non la vogliamo perchè: è insensata la sua collocazione nel cuore del centro abitato; siamo preoccupati per la tutela della qualità dell’aria e per la salute della cittadinanza; questa centrale non svolge alcuna funzione di pubblica utilità ma serve esclusivamente a creare profitti privati con gli incentivi statali che paghiamo tutti noi.

SABATO 2 LUGLIO

PRESIDIO DAVANTI ALLA CENTRALE

ritrovo alle ore 10 davanti al Comune di Luserna.

volantino 2 luglio

SABATO 7 MAGGIO alle ore 10 davanti al Comune di Luserna

La centrale a biomasse è stata imposta contro il volere della popolazione, manifestiamo il nostro dissenso!

La centrale a biomasse di Luserna San Giovanni è stata aperta il 7 marzo. Il giorno 7 di ogni mese, organizzeremo un presidio a Luserna San Giovanni per ribadire la nostra contrarietà alla centrale. Invitiamo la cittadinanza al primo appuntamento previsto per:

SABATO 7 MAGGIO alle ore 10 davanti al Comune di Luserna.

In quella occasione sarà avviata la campagna per invitare la popolazione, le imprese e l’amministrazione comunale a scegliere in maniera consapevole di non utilizzare la prevista rete di teleriscaldamento collegata alla centrale, come scelta di consumo consapevole, per ribadire che la popolazione di Luserna San Giovanni è contraria a questa centrale, che non l’ha voluta e non si è potuta esprimere su questa scelta, che comunque non è d’accordo sulla sua collocazione, che è preoccupata per la tutela della qualità dell’aria e per la salute della cittadinanza. La campagna avverrà attraverso la distribuzione, la raccolta e la consegna di centinaia di cartoline firmate dai cittadini.

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Comunicato stampa: 21 aprile assemblea a Luserna sulla centrale a biomasse

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Nel nuovo incontro dei cittadini di Luserna e della Val Pellice che si sono ritrovati insieme il 21 aprile per discutere in quali forme proseguire la protesta contro l’apertura della centrale a biomasse, sono emerse queste proposte:

  1. Avviare una campagna per invitare la popolazione, le imprese e l’amministrazione comunale a scegliere in maniera consapevole di non utilizzare la prevista rete di teleriscaldamento collegata alla centrale, come scelta di consumo consapevole, per ribadire che la popolazione di Luserna è contraria a questa centrale, che non l’ha voluta e non si è potuta esprimere su questa scelta, che comunque non è d’accordo sulla sua collocazione, che è preoccupata per la tutela della qualità dell’aria e per la salute della cittadinanza. La campagna avverrà attraverso la distribuzione, la raccolta e la consegna di centinaia di cartoline firmate dai cittadini.
  2. La centrale è stata aperta il 7 marzo. A partire dal 7 maggio, il 7 di ogni mese, organizzeremo un presidio a Luserna per ribadire la nostra contrarietà alla centrale. Invitiamo la cittadinanza al primo appuntamento previsto  per sabato 7 maggio alle ore 10 davanti al Comune di Luserna.
  3. Sarà presentata al Consiglio comunale di Luserna una interpellanza per richiedere quali e quanti controlli siano stati fatti nei primi due mesi dai Vigili Urbani, dalla Guardia di Finanza o da altri organi, sul materiale che viene portato nella centrale a biomasse di Luserna per verificarne la compatibilità, come annunciato nell’assemblea del 9 marzo scorso.
  4. Sarà presentata al Consiglio comunale di Luserna una interpellanza per segnalare la lamentela di alcuni cittadini che abitano vicino alla centrale, che lamentano un rumore continuo e fastidioso.
  5. Rispetto alla “Nota integrativa osservazioni Legambiente Val Pellice sulla centrale a Biomasse inviata al Comune di Luserna” che fa riferimento al recente DM 26 giugno 2015 (decreti attuativi della legge sull’efficienza energetica degli edifici), leggendo il Decreto con attenzione, si evince semplicemente che (giustamente) la legge prevede la sola predisposizione tecnica degli allacci a reti di teleriscaldamento (esistenti o in progetto entro un raggio di 1km) per edifici nuovi, ad alta efficienza energetica o per importanti ristrutturazioni. Prevede la predisposizione dell’allaccio, non l’allaccio! E solo per gli edifici nuovi o per quelli sottoposti ad importanti ristrutturazioni, non per l’esistente, come tutti avevano invece capito dall’intervento di un esponente di Legambiente nell’incontro del 24 marzo. Quindi non c’è nessun obbligo ad allacciarsi, ma questo è frutto di una scelta.
  6. A differenza di Legambiente Valpellice che chiede al Comune di Luserna di collaborare con la Città Metropolitana  per attuare il teleriscaldamento (e cioè di tenerci per sempre la centrale!), chiediamo al Comune di non farsi assolutamente intimorire da una incredibile lettera della Città metropolitana del 15 aprile scorso, che chiede, con sospetta tempestività, di giustificarsi sul perché non si voglia utilizzare quella rete di teleriscaldamento (che attualmente neanche esiste!).

Giovedì 21 aprile incontro a Luserna

Il Comitato Beni Comuni Val Pellice invita i cittadini di Luserna San Giovanni e di tutta la Valle ad incontrarsi per organizzare l’opposizione alla centrale a biomasse e alla sua rete di teleriscaldamento.

L’incontro si svolgerà GIOVEDI’ 21 APRILE alle ore 18 presso la Sala d’arte comunale in via ex Deportati e internati Luserna San Giovanni.

Comunicato sull’incontro di giovedì 24 marzo

L’incontro di giovedì 24 sulla centrale a biomasse di Luserna, organizzato dal Comitato Beni Comuni Val Pellice, ha visto la presenza attenta e partecipe di molti cittadini.

Durante l’incontro sono state ribadite alcune questioni che erano già emerse nell’incontro precedente del 9 marzo organizzato dall’amministrazione comunale:

1. e’ chiarissima e netta l’opposizione della popolazione di lusernese all’apertura della centrale a biomasse;

2.  la collocazione della centrale nella vicinanza di abitazioni e impianti sportivi e’ semplicemente insensata;

3.   e’ stato ribadito che l’unica logica nell’apertura della centrale di Luserna sia la logica del guadagno individuale di un singolo imprenditore e sia legata soltanto all’incentivazione statale sulla produzione di energie cosiddette “rinnovabili”, come nel caso delle centraline idroelettriche che infestano i fiumi della Valle: senza quegli incentivi i proprietari dell’impianto non avrebbero mai aperto quella centrale;

4.   la centrale a biomasse non sta svolgendo alcuna funzione di pubblica utilità per la cittadinanza in quanto la prevista rete di cogenerazione termica al momento e’ solo un insieme di linee sulla carta; il sindaco di Luserna e l’assessore al bilancio, presenti all’incontro, hanno confermato che il Comune non intende allacciare alcun edificio pubblico a questo impianto comunicando anche che il Comune è comunque vincolato contrattualmente con Acea fino al 2020;

5. non realizzando le rete di teleriscaldamento l’energia erogata dalla centrale va per il 20% in elettricità, mentre l’80% viene sprecato, quindi la centrale ha attualmente una resa bassissima;

6.  e’ negativa l’assenza degli amministratori degli altri Comuni della Valle in entrambi gli incontri, a partire dagli amministratori di Torre Pellice sul cui territorio ricadono gli effetti negativi della centrale. I tecnici dell’Agenzia Metropolitano avevano dichiarato che nessun’ altra amministrazione della Valle ha richiesto il monitoraggio dell’aria;

A partire da queste premesse sono emerse una serie di proposte su cui i cittadini sono disponibili ad attivarsi:

1. manifestare il disaccordo con la presenza della centrale attraverso il rifiuto ad allacciarsi al teleriscaldamento. Una scelta di consumo consapevole e condivisa che coinvolga cittadini, imprese ed amministrazione comunale;

2. continuare l’opera di raccolta di informazioni, iniziata con la pubblicazione del dossier elaborato dal nostro comitato, e diffondere i dati raccolti all’intera cittadinanza;

3. attivare forme di controllo sul materiale legnoso conferito alla centrale, e monitorarne tutto il ciclo produttivo.

4. costringere gli enti verificatori a forme di verifica delle emissioni in atmosfera maggiormente precise e immediatamente accessibili ai cittadini.

Luserna San Giovanni, 26 marzo 2016.

Serata pubblica – giovedì 24 marzo ore 18

Difendiamo  l’aria buona della Valle! La Centrale a biomasse è nociva!

Un dato è certo: l’aria della Val Pellice fino a gennaio era un’aria pulita, certo molto più pulita di quella che si respira normalmente nelle città della pianura padana. Questa è una buona notizia, ma noi vogliamo difendere quell’aria pulita, per noi e per i nostri figli!

L’assemblea voluta dall’amministrazione comunale di Luserna del 9 marzo ha dimostrato in modo evidente che noi, cittadini di Luserna continuiamo  ad essere contrari alla Centrale a biomasse, che non abbiamo alcuna intenzione di darci per vinti solo perché la centrale ha iniziato a funzionare e che non resteremo un anno con le mani in mano ad aspettare i dati dell’Arpa sulla qualità dell’aria.

  • Continuiamo a contestare la insensata collocazione della centrale nella vicinanza di abitazioni e impianti sportivi (e i tecnici dell’agenzia Metropolitana non hanno saputo spiegare in maniera convincente come sia potuto accadere che sia stato autorizzato un impianto di questo tipo in quel luogo).
    • Continuiamo a pensare che la centrale a biomasse non stia svolgendo alcuna funzione di pubblica utilità per la cittadinanza in quanto l’impianto di cogenerazione termica (obbligatoria per legge) al momento è solo un insieme di linee sulla carta. Il sindaco di Luserna ha detto che il Comune non intende allacciare alcun edificio pubblico a questo eventuale impianto.  Anzi crediamo che la lotta contro la centrale debba ripartire da qui, dall’impegno nel convincere  cittadini e imprese locali al non collegarsi all’impianto di cogenerazione termica della centrale, come manifestazione evidente del disaccordo con la presenza dell’impianto stesso.
    • Continuiamo a pensare che sia assurdo che, come spiegato dai tecnici provinciali, l’energia erogata dalla centrale va per il 20% in elettricità, mentre l’80% viene sprecato perché manca la rete di teleriscaldamento, quindi la centrale ha una resa bassissima.
    • E’ sempre più chiaro che, come hanno detto i tecnici della Città metropolitana (l’ex Provincia),  l’unica logica nell’apertura della centrale di Luserna sia la logica del guadagno individuale di un singolo imprenditore ed è legata soltanto all’incentivazione statale sulla produzione di energie cosiddette “rinnovabili” (esattamente come nel caso delle centraline idroelettriche che infestano i fiumi della Valle). Senza quegli incentivi l’imprenditore non avrebbe mai aperto quella centrale. Cioè, ci danneggia l’aria che respiriamo pagato con i nostri soldi!

 

  • Non siamo disposti a svendere la nostra salute per risparmiare quattro soldi!!!

 

  • E’ evidente che  è semplicemente demenziale l’assenza di un piano strategico territoriale che regoli la nascita e la collocazione di questo tipo di impianti.

Per questo, come Comitato per i Beni Comuni della Val Pellice, invitiamo il Comitato Luserna Attiva (che ha raccolto oltre 2.000 firme contro la centrale e che ha promosso le iniziative legali per ritardarne almeno l’apertura), le altre associazioni e soprattutto i cittadini ad incontrarsi per organizzare il proseguimento della giusta opposizione a questa nocività, non lasciando da soli le persone che abitano vicino alla centrale.

Vediamoci per una riunione

Giovedì 24 marzo ore 18

Sala d’arte comunale via ex Deportati e internati

Luserna San Giovanni

Comunicato stampa sull’assemblea del 9 marzo.

Il Comitato Beni Comuni Val Pellice rispetto all’assemblea sulla centrale a biomasse del 9 marzo svoltasi presso il Teatro Santa Croce di Luserna ritiene che:

1.       sia stato positivo questo primo momento di informazione promosso dall’amministrazione lusernese, ma non possiamo accontentarci di fare domande ai tecnici dell’Agenzia Metropolitana e aspettare un anno con le mani in mano i prossimi dati;

2.       sia positivo che attualmente, cioè prima dell’apertura della centrale a biomasse, sulla base delle rilevazioni dell’Arpa l’aria della Valle è sostanzialmente un’aria sana: questo è bene comune da preservare con attenzione;

3.       sia emersa in maniera chiarissima l’opposizione della popolazione lusernese all’apertura della centrale a biomasse;

4.       sia emersa in maniera altrettanto chiara l’incredibile capacità dei tecnici dell’Agenzia Metropolitana di eludere ogni domanda diretta, a fronte di interventi molto accorati e puntuali da parte della platea, e che questa capacità di svincolarsi si esprima nel trincerarsi dietro un linguaggio specialistico e lo sbandieramento di dati e cifre da “addetti ai lavori”.

5.       la collocazione della centrale nella vicinanza di abitazioni e impianti sportivi sia semplicemente insensata, e i tecnici dell’agenzia Metropolitana non abbiano saputo spiegare in maniera convincente perché sia stato autorizzato un impianto di questo tipo in quel luogo;

6.       sia emerso che attualmente la centrale a biomasse non sta svolgendo alcuna funzione di pubblica utilità per la cittadinanza in quanto la prevista rete di cogenerazione termica al momento è solo un insieme di linee sulla carta; il sindaco di Luserna ha confermato che il Comune non intende allacciare alcun edificio pubblico a questo eventuale impianto;

7. sia stato erroneamente affermato da un tecnico e riportato da un giornale locale che “la caffarel è già allacciata”, mentre è ben noto che tale collegamento non esiste e non si conosce neppure se la Caffarel abbia intenzione di allacciarsi;

8. sia stato spiegato dai tecnici che l’energia erogata dalla centrale va per il 20% in elettricità, mentre l’80% viene sprecato perché manca la rete di teleriscaldamento, quindi la centrale ha una resa bassissima;

9. sia stato confermato dai tecnici che l’attivazione della rete di teleriscaldamento è obbligatoria per legge (trattandosi di centrale di cogenerazione termica ed elettrica); ma gli stessi tecnici non hanno saputo spiegare i tempi e le modalità per fare rispettare tale obbligo, e come arrivare alla chiusura della centrale in caso di mancata attivazione della cogenerazione;

10.       sia emersa  una indicazione condivisa nel richiedere ai cittadini e alle imprese locali di non collegarsi all’impianto di cogenerazione termica della centrale, come manifestazione evidente del disaccordo con la presenza dell’impianto stesso;

11.       sia positiva la scelta dell’attuale amministrazione di richiedere all’Arpa il monitoraggio dell’aria che verrà effettuato in due momenti nel corso del 2016;

12.       sia negativa l’assenza degli amministratori degli altri Comuni della Valle, a partire dagli amministratori di Torre Pellice; i tecnici dell’Agenzia Metropolitano hanno dichiarato che nessuna altra amministrazione dei comuni della Valle ha richiesto il monitoraggio dell’aria;

13.      sia emerso chiaramente che l’unica logica nell’apertura della centrale di Luserna sia la logica del guadagno individuale di un singolo imprenditore e sia legata soltanto all’incentivazione statale sulla produzione di energie cosiddette “rinnovabili” (esattamente come nel caso delle centraline idroelettriche che infestano i fiumi della Valle); senza quegli incentivi i proprietari dell’impianto non avrebbero mai aperto quella centrale;

14.   sia semplicemente demenziale l’assenza di un piano strategico territoriale che regoli la nascita e la collocazione di questo tipo di impianti.

Per questo, come Comitato per i Beni Comuni della Val Pellice, invitiamo la cittadinanza a organizzare e manifestare una giusta e ferma opposizione a questa nocività, non lasciando da sole le persone che abitano vicino alla centrale.