Nessuno fuori dalla PMT (EX BELOIT)!

Riceviamo e diffondiamo, sostenendo con fora i lavoratori della PMT:

NESSUNO FUORI DALLA PMT (EX BELOIT)

La PMT storica azienda di Pinerolo è fallita.

Tutti i tentativi di arginare la grave crisi degli ultimi anni non sono serviti. Non devono essere sempre i lavoratori a pagare. Hanno già pagato a sufficienza in tutti questi anni.

All’unica azienda interessata a rilevare la PMT diciamo che nessun lavoratore deve essere lasciato fuori e ci sono le condizioni e competenze per proseguire.

Alle Istituzioni il compito di trovare gli ammortizzatori sociali purtroppo molto tagliati e impoveriti dalle ultime “Riforme del governo Renzi”, e sostenere il piano industriale esistente.

Alle lavoratrici e ai lavoratori PMT il compito di lottare per difendere il loro lavoro oggi, e per i giovani domani.

Agli altri lavoratori, studenti, chiese, forze politiche, associazioni e a  tutta la cittadinanza, il dovere di sostenere la lotta per il futuro non solo della fabbrica, ma di tutto il territorio.

Per questi obbiettivi vi invitiamo ad una manifestazione cittadina 

SABATO 18 FEBBRAIO  2017

 ORE 9.30  APPUNTAMENTO  AL PALAZZETTO DEL GHIACCIO.

Si prosegue tra le scuole per invitare gli studenti.

Corteo per le vie di Pinerolo

Conclusione in Piazza Facta

L’INSIEME DEL TERRITORIO AVRA’ FORZA E SPERANZA PER UNA SOLUZIONE POSITIVA OGGI E IN FUTURO

Lavoratrici, lavoratori, presidio PMT

Se due centrali a biomassa in Val Pellice vi sembran poche….

Come Comitato Beni Comuni Valpellice abbiamo raccolto alcune informazioni su questo nuovo progetto in un dossier scaricabile QUI.

Ci troviamo per parlare di tutto questo in un’assemblea aperta martedì 28 febbraio alle ore 21,00 alla Cà Piana, a Villar Pellice.

Che ci fosse spazio per una terza centrale a biomassa nella nostra valle, dopo quella di Luserna San Giovanni e quella di Torre Pellice, è ciò che deve essere venuto in mente agli amminisratori di Villar Pellice.

Martedì 20 Dicembre 2016, nella sala del consiglio comunale di Villar Pellice, si è svolto l’incontro promosso dalla amministrazione comunale e rivolto ai cittadini per presentare il progetto di una centrale a biomasse legnose che dovrebbe nascere sul territorio comunale. Per presentare il progetto era presente il Sig. Enzo Magnano rappresentante della società proponente Valpenergia Srl accompagnato da due tecnici responsabili della progettazione dell’impianto.

Questa società di scopo, costituita a fine 2016, è di proprietà per il 50% della Sant’anna Energia s.r.l., la sede legate di entrambe è a Savigliano in via Montegrappa, 2. Per un ulteriore approfondimento sulla società “madre” rimandiamo alla lettura del nostro dossier “Persone per bene”.

Una prima valutazione circa la serata riguarda la decisione della Sindaca e della sua amministrazione di indire questo incontro. Incontro più unico che raro, in una valle in cui sono sempre mancati momenti pubblici, organizzati dalle amministrazioni, per coinvolgere i cittadini sulle decisioni amministrative. Dunque questa scelta è sicuramente positiva e ringraziamo la Sindaca per averla intrapresa. Vorremmo però subito suggerire che questo incontro dovrebbe essere solo un primo momento di discussione e a questo dovrebbero seguirne altri per continuare l’approfondimento della intera questione e intraprendere così un percorso partecipato che introduca anche la possibilità che si possa arrivare, se emergeranno elementi negativi prevalenti rispetto a quelli positivi, ad una decisione negativa del progetto e quindi alla sua bocciatura.

Pensiamo comunque che alla base di questo percorso partecipato ci debba essere l’informazione. Vanno approfonditi tutti gli aspetti che riguardano le problematiche delle biomasse e del teleriscaldamento.
Questo dossier è un primo tentativo in questo senso e si inserisce anche nel percorso di approfondimento che come comitato beni comuni Val Pellice abbiamo svolto sulle questioni energetiche, iniziato con l’attività riguardante le centrali idroelettriche e successivamente la centrale a biomassa di Luserna San Giovanni.

Nel presente dossier vengono utilizzati dati ricavati da fonti disponibili in rete ed eleborati da vari soggetti ed enti pubblici.

Brave persone

persone per bene

A Villar pellice è in progetto una nuova centrale a biomasse. Ancora non sappiamo che tipo di centrale sarà, e neanche abbiamo potuto visionare il progetto. Vi raccontiamo, attraverso un dossier scaricabile qua sotto, la sua piccola storia, nella speranza è che il racconto di questa vicenda apra una riflessione sul significato dei termini partecipazione e democrazia.

Scarica QUI il dossier realizzato dal Comitato Beni Comuni.

C’è anche un’intervista fatta da Radio Black Out a un partecipante del Comitato Beni Comuni ascoltabile QUI.

Nel caso che vi manchino elementi per poter criticare questo tipo di impianti proposti da Persone per Bene, aggiungiamo qua sotto un commento dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova:

Nostra conclusione pertanto è che l’inquinamento ambientale indotto dai tanti impianti a biomasse che si propongono in Italia, pur nel pieno rispetto delle norme vigenti, peggiora l’attuale qualità dell’aria dei territori che dovrebbero ospitarle, con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini (PM10) ed ultra fini (PM2,5) e peggiora anche la qualità del suolo, e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti. I rischi sanitari indotti da questa contaminazione, per quanto piccoli possano essere stimati, non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo è quello di massimizzare gli utili dei proponenti, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomasse.

A nostro avviso è giustificata l’opposizione alla realizzazione di questi impianti sia da parte delle comunità interessate, sia, spesso dei loro rappresentanti, in quanto le centrali a biomasse proposte non sono assolutamente una scelta obbligata, né tantomeno una scelta strategica allo sviluppo del Paese. Molti dei problemi ambientali e sanitari indotti dal loro esercizio potrebbero essere evitati o fortemente ridotti, se al posto della combustione delle biomasse venisse realizzato un diverso impianto per la produzione di energia da biomasse (ad esempio trattamento anaerobico delle biomasse con produzione di biogas e compost), con una capacità di trattamento idonea alla produzione locale degli scarti agricoli e di allevamento e degli scarti biodegradabili dei rifiuti urbani, raccolti con una opportuna separazione alla fonte.

Dr. Federico Valerio
S.S. Chimica Ambientale
Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova

La giunta di Torre Pellice nega la biblioteca ai “NOTAV”

Venerdì 23 si è svolta una bella serata Notav, con la proiezione del documentario “Archiviato” e la partecipazione tra gli altri di Claudio Novaro, avvocato di Torino, Livio Pepino, storico ex magistrato di Magistratura Democratica, e Alberto Perino, uno dei portavoce del movimento contro il treno ad alta velocità. La serata si è svolta nella sala della società operaia di mutuo soccorso, in via Roma a Torre Pellice, dopo che la giunta ha deciso di non concederci la sala della biblioteca Filippo Scroppo. Qua sotto riportiamo il comunicato che abbiamo letto per denunciare la censura della giunta di Torre Pellice, la sua ottusità e chiusura nei confronti delle voci critiche, e soprattutto la sua pretesa di gestire una sala apparentemente pubblica come un bene privato. In ogni caso c’è stata una bella partecipazione e dibattito, e Alberto Perino ha iniziato la serata dichiarando di essere contento di trovarsi in una sala che sapeva di storia operaia e proletaria, in una sala che sa di lotte. Ci spiace per l’assenza di buona parte della “sinistra” di valle, che ancora una volta perde l’occasione per confrontarsi e aggiornarsi su temi di fondamentale attualità.

Ecco il comunicato letto nella serata di venerdì 23 settembre:

Goffo tentativo della giunta PD di Torre Pellice di non far parlare i No Tav.

Che il PD piemontese veda nel movimento No Tav un vero nemico, era cosa nota. Ma qui a Torre Pellice tutto questo assume un volto grottesco.

Venerdì sera a Torre Pellice parleranno Alberto Perino, storico leader No Tav, e Livio Pepino, notissimo ex magistrato. Presenteranno il documentario “Archiviato. L’obbligatorietà dell’azione penale in Valsusa” che affronta il delicato tema della tutela giudiziaria delle persone offese dai reati commessi dagli agenti e dai funzionari appartenenti alle varie forze dell’ordine e per farlo si avvale di immagini e documenti, per lo più inediti.

Questa serata si svolgerà presso la Società Operaia di via Roma 7 e non, come previsto e richiesto, nella Galleria Scroppo.

Il documentario ,che nei prossimi giorni sarà visto in Senato a Roma, a Torre Pellice non si può infatti  vedere in una sala di proprietà del Comune, perché nel volantino di convocazione c’è il simbolo No Tav!

Così ci è stato spiegato. Esattamente così. Altre associazioni o gruppi sì, ma il simbolo No Tav è inaccettabile per la giunta comunale PD (la giunta, non il consiglio comunale!) di Torre Pellice. Questo era il nodo del problema. E ci è stato detto chiaramente da un membro della giunta. Il resto è fuffa, aria fritta.

Ci è stato spiegato che avremmo dovuto togliere il simbolo no tav, magari dire che Alberto Perino è un capo scout, per far passare la nostra richiesta. Un invito all’ipocrisia, insomma.

Ma noi non abbiamo nulla da nascondere: appoggiamo da sempre il movimento no tav e le sue lotte, siamo stati con loro a Venaus nel dicembre 2005, eravamo a Chiomonte il 3 luglio 2011, ed eravamo quest’estate al Festival Alta Felicità. Siamo stati a mille iniziative e  marce. Siamo ammirati dalla determinazione, dalla fantasia, dalla durata di quel movimento.

Questo è l’ennesimo tentativo, goffo e penoso,  da parte del Partito Democratico (e dei suoi epigoni locali) di non riconoscere la realtà che il movimento No Tav  è un grande movimento sociale, profondamente radicato nel territorio, che esprime una enorme capacità di iniziativa e di mobilitazione, un movimento che dura da oltre dieci anni, a cui sono stati dedicati decine di libri, e che nessun rifiuto o divieto lo può fermare.

Una ottusità incredibile, che non riesce a farsi una ragione che l’attuale sindaca di Torino è No Tav, il sindaco di Pinerolo è No Tav, il sindaco di Grenoble è contro la Tav, che in Parlamento siedono ormai decine di parlamentari No Tav.

Se non fosse grottesco, ridicolo,quella della giunta PD di Torre sarebbe una scelta  grave, un vero e proprio atto di censura, intollerabile.

Questo goffo tentativo di  non concedere la Sala della Galleria Civica Scroppo, nonostante che non fosse utilizzata nella  serata di venerdì, non ci scompone. Faremo la nostra serata alla Società Operaia.  Arroganza e arbitrio non ci zittiranno certo.

Se si voleva affermare che i beni comuni di Torre Pellice sono cosa vostra, teneteveli stretti. Ma sapete certo che siete nel torto.

Torre Pellice, 23 settembre 2016

Foto Marco Alpozzi - LaPresse 23 03 2013 Torino Cronaca I deputati del Movimento 5 Stelle, visitano il cantiere LTF del TAV Torino-Lione a Chiomonte Nella foto: Area del cantiere Foto Marco Alpozzi - LaPresse 23 03 2013 Turin News Member of "Movimento 5 Stelle", visit the LTF construction site of TAV Torino-Lione in Chiomonte In the picture: Construction Site

Cultura bene comune

Il comitato beni comuni Val Pellice dopo aver elaborato una serie di dossier, frutto della ricerca sul campo e riguardanti varie questioni e problematiche della Valle vuole, con questo nuovo documento, iniziare ad affrontare la questione della Cultura intesa come Bene Comune. Il nostro obiettivo è quello di partire dalla riflessione su beni comuni e cultura per provare ad elaborare un progetto di intervento e un percorso possibile. Siamo pronti a superare le probabili difficoltà che incontreremo e che caratterizzano tutto il mondo della cultura in questi anni di forte crisi economica: in questo senso il nostro pensiero è ben rappresentato delle parole di Pasolini: “I problemi non si risolvono, si vivono”.

Questo documento – scaricabile cliccando QUI – vuole quindi essere un primo contributo per definire quale può essere il profilo della cultura bene comune.

Venerdì 23 serata NO TAV a Torre Pellice

Venerdì 23 settembre 2016 a Torre Pellice alle ore 21 presso la storica Sala della Società Operaia del Mutuo Soccorso in via Roma 7, si svolgerà un incontro sui temi No Tav. Verrà proiettato il video “Archiviato” e parteciperanno tra gli altri Alberto Perino e l’ex magistrato Livio Pepino.
Vi invitiamo a partecipare e a diffondere la notizia, sarà l’occasione anche per fare il punto sulla situazione del movimento Notav, vista anche la recente notizia degli arresti domiciliari per Nicoletta Dosio, a cui va la nostra solidarietà.
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Alla Crumière c’è un problema: collaboriamo tutti insieme per risolverlo

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Alcuni giorni fa due ospiti della Crumière hanno litigato in mensa. Un operatore, da poco assunto, intervenendo per fermare il litigio, è stato non intenzionalmente colpito da un piatto provocandosi un taglio sul sopracciglio che è stato medicato in ospedale.

La conseguenza è che due richiedenti asilo, ospiti da 11 mesi della Crumière,  hanno ricevuto la comunicazione della revoca delle misure di accoglienza e lunedì 1 agosto devono lasciare la Crumière, sulla base dell’articolo 23 del Decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142 che prevede l’allontanamento dal centro per aver violato in modo grave e ripetuto il regolamento del Centro di accoglienza e le regole della civile convivenza.

Questo fatto sta ovviamente creando  malumore e non è compreso dagli ospiti della Crumière, anche perché avevano ricevuto rassicurazioni che l’episodio non avrebbe avuto questo esito.

Sappiamo che i rifugiati della Crumière si sono riuniti e hanno parlato di questo problema che per loro è chiaramente molto importante in un momento delicato: molti di loro in questi giorni andranno in Commissione e sanno che la Crumière a breve chiuderà e che saranno ricollocati in alloggi in valle.

Anche per questo riteniamo che in questo momento questo episodio non sia affatto secondario, ma che assume una valenza che va al di là del singolo episodio e che quindi deve essere ben meditato.

La lite doveva giustamente essere sanzionata, ma la misura dell’espulsione dal percorso di accoglienza sembra a tutti noi esagerata: non ci si trova di fronte a ripetute violazioni, ma ad un episodio, e nessun operatore è stato aggredito, ma un operatore, intervenuto a dirimere un forte diverbio, è stato accidentalmente colpito da un piatto.

Noi, in questi 11 mesi, abbiamo avuto modo di conoscere Amara e Abdallah, i due richiedenti asilo coinvolti nel litigio, hanno partecipato al Laboratorio di scambio linguistico che abbiamo attivato e a molte iniziative che abbiamo fatto. Amara è uno dei sarti del Laboratorio di sartoria “Abito qui” della Crumière. Amara è nato nel 1997, cioè ha 19 anni, è arrivato in Italia un anno fa a 18 anni.

Non abbiamo dubbi che sia sbagliato litigare o spintonarsi e che questo episodio si poteva e si doveva evitare, ma anche a noi sembra che questa misura che interrompe bruscamente un percorso di accoglienza e di integrazione, possa essere ridiscussa o che comunque i suoi effetti possano essere attutiti.

Anche per far concludere bene l’esperimento di accoglienza della Crumière di Villar, che è stato fino ad ora decisamente positivo.

Proponiamo quindi un percorso di mediazione del conflitto che, pur tenendo conto che la revoca delle misure di accoglienza è ormai stato emesso,   può avere questi passaggi:

  1. Un incontro tra una delegazione dei richiedenti asilo della Crumière e il Presidente della CSD, che permetta agli ospiti della Crumière di spiegare le loro ragioni, spiegando che non c’era alcuna intenzionalità di aggressione nei confronti dell’operatore.
  2. Noi siamo disposti ad ospitare temporaneamente i due richiedenti asilo nelle nostre case, in attesa di trovare una soluzione e del risultato del ricorso al TAR sulla decisione di allontanamento dalla struttura.
  3. L’attivazione di un percorso condiviso tra CSD, volontari, richiedenti asilo, per aiutare Amara e Abdallah a non distruggere per un singolo episodio, seppur negativo e grave, un percorso positivo di accoglienza.

Ci proponiamo fin d’ora di collaborare attivamente, se possibile, a cercare una soluzione condivisa da tutti, per far sì che questa importante esperienza di integrazione proceda positivamente fino alla sua conclusione ed evoluzione.

La Crumière di Villar Pellice

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Pubblichiamo qua un dossier realizzato dal comitato Beni Comuni Valpellice sulle ultime novità riguardanti il feltrificio Crumière.

Invitiamo tutti a un’attenta lettura, soprattutto perché tutto quello che si rischia di perdere è stato costruito con soldi “nostri”, mentre queso sarebbe un importante bene comune da difendere.

Scarica qui il Dossier Crumière

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La preside Revello trasferita!

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L’Ufficio scolastico regionale del Piemonte ha pubblicato le Assegnazione dei  nuovi incarichi dirigenziali per l’anno scolastico 2016-17. Patrizia Teresa Revello, già Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo De Amicis di Luserna, è finalmente stata trasferita a Saluzzo!

Bene. Una scelta saggia. Il clima a Luserna era ormai impossibile ed era necessario dare un taglio netto per evitare un nuovo anno scolastico difficile per i ragazzi, per le famiglie, per gli insegnanti e il personale ata di quella scuola. Il conflitto tra la Dirigente e una parte importante delle altre componenti della scuola era ormai chiaramente insanabile.

A questo punto si può dire che la lotta civile di molti genitori e del personale della scuola per difendere gli spazi di partecipazione e di democrazia all’interno della scuola di Luserna ha vinto.

Ha vinto chi pensa che la scuola non sia una proprietà privata del Dirigente Scolastico (direzione in cui va la scuola con la riforma Renzi), ma un bene comune.

Ha vinto chi pensa che la comunicazione tra le diverse componenti della scuola, ognuno nel suo ruolo, non sia un semplice fatto formale, ma una questione importante di cui avere cura.

Ha vinto chi pensa che la democrazia si difende spanna a spanna, e la partecipazione si conquista.

Ha vinto chi pensa che non si possa governare una scuola contro genitori e insegnanti e chiamando i carabinieri per allontanarli dalla scuola al termine di un Consiglio di Istituto o con comportamenti antisindacali.

Siamo orgogliosi, come Comitato beni comuni Val Pellice, di essere stati al fianco di chi ha condotto in prima persona questa lotta e di aver dato il nostro piccolo contributo, con il dossier Lotte civili all’IC De Amicis di Luserna e con l’azione della consigliera comunale Irene Caffaratti, per chiarire che quella lotta riguardava tutti, proprio come la difesa del territorio, del treno o degli ospedali.

  • Chiediamo fin d’ora che chi sostituirà la ex Dirigente Scolastica Revello  abbia l’umiltà di apprendere la lezione, che si volti pagina davvero e che trasparenza, comunicazione, partecipazione e condivisione delle scelte della scuola non siano parole vuote o pratiche formalistiche, ma qualcosa di reale.
  • Invitiamo la dott.ssa Revello (che ovviamente, come spesso succede in Italia ai dirigenti, non ha certo perso il suo posto ma è stata semplicemente spostata, al di là della retorica della ministra Madia) a ripensare e a riflettere a fondo su questa vicenda, per non riproporre ulteriormente, dopo Barge e Luserna, le stesse modalità di dirigenza che è evidente non possono che creare problemi.
  • Chiediamo che siano ritirate le denunce penali che la ex Dirigente Revello avrebbe sporto contro alcunei dei cittadini che hanno preso parte a questa lotta civile.

Io non mi allaccio

La campagna “io non mi allaccio” contro l’eventuale rete di teleriscaldamento della  centrale a biomasse di Luserna centra il suo primo obiettivo: giovedì 7 luglio alle ore 11 e 30 verranno consegnate al Sindaco di Luserna, Canale, le prime MILLEDUECENTO CARTOLINE di adesione alla campagna, firmate da cittadini di Luserna e di Torre Pellice.

Non allacciarsi alla rete di teleriscaldamento collegata alla centrale è una scelta di consumo consapevole che serve a ribadire che la popolazione della valle è contraria a questa centrale, imposta contro il volere della popolazione, collocata in una posizione assurda, a ridosso dell’abitato e vicino al polo sportivo di Luserna, motivata esclusivamente dalla logica degli incentivi pagati da tutti i cittadini nella bolletta energetica e che fanno guadagnare solo una persona.

Segnaliamo che il 30 giugno 2016 l’ARPA ha pubblicato la Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte 2016: cambiamenti climatici al centro delle politiche ambientali regionali. Il documento è stato presentato a Torino dall’assessore regionale all’Ambiente Valmaggia e dal direttore generale dell’Arpa Robotto. In questa Relazione si legge a proposito dell’aria: “È da rilevarsi che la combustione da legno, e più in generale delle biomasse, negli ultimi anni ha assunto, e continua ad assumere, un’importanza crescente per le emissioni in particolare per il particolato e il benzo(a)pirene”.

Il cambio al vertice della Città Metropolitana (ex Provincia) con l’arrivo ai suoi vertici del nuovo sindaco 5stelle di Torino Chiara Appendino, è un segnale incoraggiante che può far finalmente riaprire il dibattito sulle energie rinnovabili (in particolare sulle centrali a biomasse e sulle centraline idroelettriche), per uscire  finalmente dalla semplice logica del profitto economico a discapito dei territori e della salute dei cittadini.

Ci preoccupa invece che il decreto 23 giugno 2016 Gazzetta Ufficiale 150 del 29 giugno del governo Renzi renda operativi gli incentivi alle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico (quindi eolico, idroelettrico, geotermico, a biomassa e biogas, solare termodinamico), con un budget di 435 milioni di euro, che fa presagire una nuova corsa a progettare altri impianti idroelettrici e a biomasse, che , come nel caso di Luserna, possono essere costruiti con il solo fine di ricevere gli incentivi, senza tener conto della volontà della popolazione locale e dell’ambiente. A questo proposito, quando parliamo di “lobby delle biomasse”, pensiamo a interventi come quelli descritti in un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore del 1° luglio 2016 (“Per il futuro largo alle gare a norma Ue”): “Intanto se per le rinnovabili il futuro è ancora da scrivere, è bene ricordare che i “vecchi” impianti a biomassa hanno già trovato con la legge di Stabilità (legge 208/2015) un sostegno “privilegiato”. La legge ha previsto che agli impianti a biomassa, biogas e bioliquidi che hanno smesso di beneficiare degli incentivi al 1° gennaio 2016 o cesseranno entro il 31 dicembre 2016, viene concesso, dietro richiesta corredata di idonea documentazione, di godere fino al 2020 dell’80% dell’incentivo previsto dal Dm 6 luglio 2012″. È utile ricordare che gli incentivi vengono pagati dai cittadini in bolletta!

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