La sindaca di Villar Pellice Lilia Garnier fin da agosto ripete sempre la stessa storia: “sessanta migranti a Villar sono troppi”. Rispettiamo questa idea, ma un sindaco non può fermarsi ad una idea sola.
Dovrebbe aiutare la sua comunità ad affrontare positivamente una situazione nuova e inedita per Villar Pellice, invece di ripetere sempre e solo la stessa filastrocca.
Abbiamo inutilmente aspettato in silenzio (per non creare polemiche) un gesto di apertura da parte sua, uno solo, che finora non è mai arrivato. Per questo, adesso, diciamo pubblicamente che il sindaco ha sbagliato, e ha sbagliato gravemente per i seguenti motivi:
- non essere presente al momento dell’arrivo dei richiedenti asilo, perché era necessaria una sua parola in quel momento. Le parole giuste sono state trovate da Don Buffa, dai rappresentanti della Diaconia Valdese. Sono mancate solo le sue.
- non andare alla Crumière nei giorni successivi all’arrivo dei migranti per incontrarli, perché quelle sono persone che vivono e vivranno per mesi a Villar, e non sono fantasmi che basta ignorare perché scompaiano.
- non pensare di utilizzare la Festa d’autunno del 18-19 ottobre per costruire un momento di incontro tra gli abitanti e gli ospiti della Crumière, facendo invece, come ha fatto, pressione sulla Diaconia perché quel giorno i richiedenti asilo “gentilmente” sparissero dalla circolazione per evitare problemi.
- non essere presente alla Festa dell’accoglienza organizzata dalla Diaconia valdese il 31 ottobre alla Crumière, perdendo un’altra occasione importante;
- non ricordare ai cittadini della Valle che la Crumière era chiusa dal 2005, a causa del fallimento dell’AGESS (del cui CdA faceva parte anche la Signora Lilia Garnier); Crumière ristrutturata con soldi pubblici (cioè nostri), poi ricomprata con soldi pubblici (cioè sempre nostri) dalla Regione e non più utilizzata da allora e che finalmente è stata restituita ad un uso sociale. Forse, se in dieci anni ci fosse stato un progetto diverso e non l’abbandono, adesso parleremmo di altro.
Sembra quasi che il sindaco non aspetti altro che succeda qualcosa per veder confermare la sua tesi preconcetta che sessanta migranti sono troppi per Villar e che questo progetto di accoglienza e di integrazione è destinato a creare problemi.
E’ quello che è successo giovedì 5 novembre di fronte ad un episodio certo negativo, ma di ridotte dimensioni (due migranti della Crumière hanno litigato su un pullman), ha convocato in fretta e furia un incontro in Comune con i genitori dei ragazzini che usano il mezzo, drammatizzando così l’accaduto.
Se avessero litigato due italiani la riunione sarebbe stata convocata ugualmente?
Non ci risulta che il sindaco abbia convocato le mamme dei giovani che si sono ubriacati alla festa del paese: è meno grave perché sono bianchi? I problemi che potranno sorgere devono essere affrontati da tutti con serietà, non con strumentalizzazioni inutili, non alimentando paura e diffidenza.
Costruire le condizioni della convivenza tra tutti dovrebbe essere sentito come un dovere da parte di un sindaco.
Continuare in questo atteggiamento ostile significa lavorare di fatto contro l’integrazione, atteggiamento tanto più grave per chi ha incarichi istituzionali.
Molti cittadini di Villar Pellice e della valle, donne e uomini di buona volontà, nonostante questo, si stanno dando da fare per superare le difficoltà e aiutare il progetto di accoglienza della Crumière.
Il Sindaco, finalmente, faccia la sua parte!