Sabato 2 luglio, presidio a Luserna

La centrale a biomasse è stata imposta contro il volere della popolazione

Manifestiamo ancora un volta che la popolazione di Luserna San Giovanni e di tutta la Valle è contraria a questa centrale e al suo teleriscaldamento. Questa centrale non la vogliamo perchè: è insensata la sua collocazione nel cuore del centro abitato; siamo preoccupati per la tutela della qualità dell’aria e per la salute della cittadinanza; questa centrale non svolge alcuna funzione di pubblica utilità ma serve esclusivamente a creare profitti privati con gli incentivi statali che paghiamo tutti noi.

SABATO 2 LUGLIO

PRESIDIO DAVANTI ALLA CENTRALE

ritrovo alle ore 10 davanti al Comune di Luserna.

volantino 2 luglio

Lotte civili nella scuola De Amicis di Luserna

Lotte civili è il titolo di un libro di Edmondo De Amicis, l’indimenticabile autore di Cuore (e del grandioso personaggio Franti, colui che rise della morte del re) che ha dedicato alle nostri valli pagine indimenticabili (La Ginevra italiana, Le termopili valdesi).

E Lotte civili nella scuola De Amicis di Luserna è il titolo del nostro dossier.

Infatti  una stagione di lotte civili ha avuto per protagonisti negli ultimi due anni genitori di allievi e insegnanti tenaci e attivi dell’Istituto Comprensivo De Amicis di Luserna, che stanno conducendo una importante mobilitazione per arginare le modalità burocratiche e verticistiche della Preside (Dirigente scolastica) Revello e per difendere i diritti dei loro figli e per mantenere spazi di azione partecipativa e democratica, che anche grazie alla legge 107 (la riforma Renzi, immotivatamente chiamata “Buona scuola”) si stanno sempre più restringendo.

Non possiamo che essere ammirati da questi genitori e insegnanti e solidarizzare con loro, raccontando e documentando la loro azione.

Ci è sembrato interessante anche ricostruire la battaglia scoppiata sulla questione della mensa scolastica (tema quanto mai importante!), servizio organizzato dal Comune di Luserna, e del Regolamento della Commissione mensa. Anche in questo caso, solo il coordinamento tra l’azione dei genitori e degli insegnanti e l’azione in commissione della consigliera comunale Irene Caffaratti, ha permesso che quella Commissione sopravvivesse in termini accettabili, e che un altro spazio di partecipazione non venisse chiuso.

Infine c’è una proposta, per non perdersi di vista… Da un po’ di tempo si sussurra di dover accorpare le scuole elementari (almeno) di Luserna per problemi di sicurezza nell’ex Istituo Alberti. Apriamo una discussione pubblica, perché scelte di questa importanza possano essere fatte con modalità partecipata e radicalmente (e non solo formalmente) democratica.

Inoltre il comitato si sta attivando presso il comune per poter visionare, insieme ad una delegazione pubblica, i locali dell’Alberti dall’interno in modo da avviare realmente un processo democratico che guidi coscientemente le scelte che verranno fatte su un argomento così importane e delicato nell’interesse dei più piccoli. 

Questo dossier, disponibile QUI, è dedicato ha chi ha speso tempo, energie e passione per intraprendere delle lotte giuste!

album-cuore

SABATO 7 MAGGIO alle ore 10 davanti al Comune di Luserna

La centrale a biomasse è stata imposta contro il volere della popolazione, manifestiamo il nostro dissenso!

La centrale a biomasse di Luserna San Giovanni è stata aperta il 7 marzo. Il giorno 7 di ogni mese, organizzeremo un presidio a Luserna San Giovanni per ribadire la nostra contrarietà alla centrale. Invitiamo la cittadinanza al primo appuntamento previsto per:

SABATO 7 MAGGIO alle ore 10 davanti al Comune di Luserna.

In quella occasione sarà avviata la campagna per invitare la popolazione, le imprese e l’amministrazione comunale a scegliere in maniera consapevole di non utilizzare la prevista rete di teleriscaldamento collegata alla centrale, come scelta di consumo consapevole, per ribadire che la popolazione di Luserna San Giovanni è contraria a questa centrale, che non l’ha voluta e non si è potuta esprimere su questa scelta, che comunque non è d’accordo sulla sua collocazione, che è preoccupata per la tutela della qualità dell’aria e per la salute della cittadinanza. La campagna avverrà attraverso la distribuzione, la raccolta e la consegna di centinaia di cartoline firmate dai cittadini.

cartolina-centrale

Comunicato stampa: 21 aprile assemblea a Luserna sulla centrale a biomasse

mashere antigas

Nel nuovo incontro dei cittadini di Luserna e della Val Pellice che si sono ritrovati insieme il 21 aprile per discutere in quali forme proseguire la protesta contro l’apertura della centrale a biomasse, sono emerse queste proposte:

  1. Avviare una campagna per invitare la popolazione, le imprese e l’amministrazione comunale a scegliere in maniera consapevole di non utilizzare la prevista rete di teleriscaldamento collegata alla centrale, come scelta di consumo consapevole, per ribadire che la popolazione di Luserna è contraria a questa centrale, che non l’ha voluta e non si è potuta esprimere su questa scelta, che comunque non è d’accordo sulla sua collocazione, che è preoccupata per la tutela della qualità dell’aria e per la salute della cittadinanza. La campagna avverrà attraverso la distribuzione, la raccolta e la consegna di centinaia di cartoline firmate dai cittadini.
  2. La centrale è stata aperta il 7 marzo. A partire dal 7 maggio, il 7 di ogni mese, organizzeremo un presidio a Luserna per ribadire la nostra contrarietà alla centrale. Invitiamo la cittadinanza al primo appuntamento previsto  per sabato 7 maggio alle ore 10 davanti al Comune di Luserna.
  3. Sarà presentata al Consiglio comunale di Luserna una interpellanza per richiedere quali e quanti controlli siano stati fatti nei primi due mesi dai Vigili Urbani, dalla Guardia di Finanza o da altri organi, sul materiale che viene portato nella centrale a biomasse di Luserna per verificarne la compatibilità, come annunciato nell’assemblea del 9 marzo scorso.
  4. Sarà presentata al Consiglio comunale di Luserna una interpellanza per segnalare la lamentela di alcuni cittadini che abitano vicino alla centrale, che lamentano un rumore continuo e fastidioso.
  5. Rispetto alla “Nota integrativa osservazioni Legambiente Val Pellice sulla centrale a Biomasse inviata al Comune di Luserna” che fa riferimento al recente DM 26 giugno 2015 (decreti attuativi della legge sull’efficienza energetica degli edifici), leggendo il Decreto con attenzione, si evince semplicemente che (giustamente) la legge prevede la sola predisposizione tecnica degli allacci a reti di teleriscaldamento (esistenti o in progetto entro un raggio di 1km) per edifici nuovi, ad alta efficienza energetica o per importanti ristrutturazioni. Prevede la predisposizione dell’allaccio, non l’allaccio! E solo per gli edifici nuovi o per quelli sottoposti ad importanti ristrutturazioni, non per l’esistente, come tutti avevano invece capito dall’intervento di un esponente di Legambiente nell’incontro del 24 marzo. Quindi non c’è nessun obbligo ad allacciarsi, ma questo è frutto di una scelta.
  6. A differenza di Legambiente Valpellice che chiede al Comune di Luserna di collaborare con la Città Metropolitana  per attuare il teleriscaldamento (e cioè di tenerci per sempre la centrale!), chiediamo al Comune di non farsi assolutamente intimorire da una incredibile lettera della Città metropolitana del 15 aprile scorso, che chiede, con sospetta tempestività, di giustificarsi sul perché non si voglia utilizzare quella rete di teleriscaldamento (che attualmente neanche esiste!).

Giovedì 21 aprile incontro a Luserna

Il Comitato Beni Comuni Val Pellice invita i cittadini di Luserna San Giovanni e di tutta la Valle ad incontrarsi per organizzare l’opposizione alla centrale a biomasse e alla sua rete di teleriscaldamento.

L’incontro si svolgerà GIOVEDI’ 21 APRILE alle ore 18 presso la Sala d’arte comunale in via ex Deportati e internati Luserna San Giovanni.

Comunicato sull’incontro di giovedì 24 marzo

L’incontro di giovedì 24 sulla centrale a biomasse di Luserna, organizzato dal Comitato Beni Comuni Val Pellice, ha visto la presenza attenta e partecipe di molti cittadini.

Durante l’incontro sono state ribadite alcune questioni che erano già emerse nell’incontro precedente del 9 marzo organizzato dall’amministrazione comunale:

1. e’ chiarissima e netta l’opposizione della popolazione di lusernese all’apertura della centrale a biomasse;

2.  la collocazione della centrale nella vicinanza di abitazioni e impianti sportivi e’ semplicemente insensata;

3.   e’ stato ribadito che l’unica logica nell’apertura della centrale di Luserna sia la logica del guadagno individuale di un singolo imprenditore e sia legata soltanto all’incentivazione statale sulla produzione di energie cosiddette “rinnovabili”, come nel caso delle centraline idroelettriche che infestano i fiumi della Valle: senza quegli incentivi i proprietari dell’impianto non avrebbero mai aperto quella centrale;

4.   la centrale a biomasse non sta svolgendo alcuna funzione di pubblica utilità per la cittadinanza in quanto la prevista rete di cogenerazione termica al momento e’ solo un insieme di linee sulla carta; il sindaco di Luserna e l’assessore al bilancio, presenti all’incontro, hanno confermato che il Comune non intende allacciare alcun edificio pubblico a questo impianto comunicando anche che il Comune è comunque vincolato contrattualmente con Acea fino al 2020;

5. non realizzando le rete di teleriscaldamento l’energia erogata dalla centrale va per il 20% in elettricità, mentre l’80% viene sprecato, quindi la centrale ha attualmente una resa bassissima;

6.  e’ negativa l’assenza degli amministratori degli altri Comuni della Valle in entrambi gli incontri, a partire dagli amministratori di Torre Pellice sul cui territorio ricadono gli effetti negativi della centrale. I tecnici dell’Agenzia Metropolitano avevano dichiarato che nessun’ altra amministrazione della Valle ha richiesto il monitoraggio dell’aria;

A partire da queste premesse sono emerse una serie di proposte su cui i cittadini sono disponibili ad attivarsi:

1. manifestare il disaccordo con la presenza della centrale attraverso il rifiuto ad allacciarsi al teleriscaldamento. Una scelta di consumo consapevole e condivisa che coinvolga cittadini, imprese ed amministrazione comunale;

2. continuare l’opera di raccolta di informazioni, iniziata con la pubblicazione del dossier elaborato dal nostro comitato, e diffondere i dati raccolti all’intera cittadinanza;

3. attivare forme di controllo sul materiale legnoso conferito alla centrale, e monitorarne tutto il ciclo produttivo.

4. costringere gli enti verificatori a forme di verifica delle emissioni in atmosfera maggiormente precise e immediatamente accessibili ai cittadini.

Luserna San Giovanni, 26 marzo 2016.

Serata pubblica – giovedì 24 marzo ore 18

Difendiamo  l’aria buona della Valle! La Centrale a biomasse è nociva!

Un dato è certo: l’aria della Val Pellice fino a gennaio era un’aria pulita, certo molto più pulita di quella che si respira normalmente nelle città della pianura padana. Questa è una buona notizia, ma noi vogliamo difendere quell’aria pulita, per noi e per i nostri figli!

L’assemblea voluta dall’amministrazione comunale di Luserna del 9 marzo ha dimostrato in modo evidente che noi, cittadini di Luserna continuiamo  ad essere contrari alla Centrale a biomasse, che non abbiamo alcuna intenzione di darci per vinti solo perché la centrale ha iniziato a funzionare e che non resteremo un anno con le mani in mano ad aspettare i dati dell’Arpa sulla qualità dell’aria.

  • Continuiamo a contestare la insensata collocazione della centrale nella vicinanza di abitazioni e impianti sportivi (e i tecnici dell’agenzia Metropolitana non hanno saputo spiegare in maniera convincente come sia potuto accadere che sia stato autorizzato un impianto di questo tipo in quel luogo).
    • Continuiamo a pensare che la centrale a biomasse non stia svolgendo alcuna funzione di pubblica utilità per la cittadinanza in quanto l’impianto di cogenerazione termica (obbligatoria per legge) al momento è solo un insieme di linee sulla carta. Il sindaco di Luserna ha detto che il Comune non intende allacciare alcun edificio pubblico a questo eventuale impianto.  Anzi crediamo che la lotta contro la centrale debba ripartire da qui, dall’impegno nel convincere  cittadini e imprese locali al non collegarsi all’impianto di cogenerazione termica della centrale, come manifestazione evidente del disaccordo con la presenza dell’impianto stesso.
    • Continuiamo a pensare che sia assurdo che, come spiegato dai tecnici provinciali, l’energia erogata dalla centrale va per il 20% in elettricità, mentre l’80% viene sprecato perché manca la rete di teleriscaldamento, quindi la centrale ha una resa bassissima.
    • E’ sempre più chiaro che, come hanno detto i tecnici della Città metropolitana (l’ex Provincia),  l’unica logica nell’apertura della centrale di Luserna sia la logica del guadagno individuale di un singolo imprenditore ed è legata soltanto all’incentivazione statale sulla produzione di energie cosiddette “rinnovabili” (esattamente come nel caso delle centraline idroelettriche che infestano i fiumi della Valle). Senza quegli incentivi l’imprenditore non avrebbe mai aperto quella centrale. Cioè, ci danneggia l’aria che respiriamo pagato con i nostri soldi!

 

  • Non siamo disposti a svendere la nostra salute per risparmiare quattro soldi!!!

 

  • E’ evidente che  è semplicemente demenziale l’assenza di un piano strategico territoriale che regoli la nascita e la collocazione di questo tipo di impianti.

Per questo, come Comitato per i Beni Comuni della Val Pellice, invitiamo il Comitato Luserna Attiva (che ha raccolto oltre 2.000 firme contro la centrale e che ha promosso le iniziative legali per ritardarne almeno l’apertura), le altre associazioni e soprattutto i cittadini ad incontrarsi per organizzare il proseguimento della giusta opposizione a questa nocività, non lasciando da soli le persone che abitano vicino alla centrale.

Vediamoci per una riunione

Giovedì 24 marzo ore 18

Sala d’arte comunale via ex Deportati e internati

Luserna San Giovanni

Fallimento Agess: a pagare non possono essere gli altri comuni!

sviluppo insostenibile

Il Fallimento AGESS spa (l’Agenzia per lo sviluppo sostenibile fallita nel 2005) ha lasciato in sei anni di attività un debito di 2,3 milioni di euro (e un buco di 5 milioni di euro!).

Sulla vicenda Agess in Val Pellice non si è mai potuto discutere pubblicamente, prima perché c’era il processo, poi per non fare “il gioco degli altri”, probabilmente per semplice omertà.
Agess è stata una spa (una società per azioni) di fatto a capitale pubblico, nata nel 1999 per volere della Comunità montana Val Pellice. E’ stato un progetto nato in questa valle, voluto da amministratori locali di centro-sinistra che hanno nomi e cognomi ben precisi e che in valle tutti conoscono. Una possibile storia di Agess l’abbiamo ricostruita e si può trovare QUI.
Oggi a pagare il debito di Agess saranno, per una sentenza di tribunale e per un accordo in Regione, tutti i comuni della ex Comunità montana del Pinerolese, all’interno della quale era confluita la Comunità montana Val Pellice.

Ma questo è profondamente ingiusto.
Perché mai dovrebbe pagare per questo fallimento, nato e cresciuto tutto in Val Pellice, un cittadino della Val Chisone?
E perché ancora una volta i politici e gli amministratori della Val Pellice se ne stanno tutti zitti? Nessuno ha la dignità di dire una cosa ovvia: che non è giusto che a pagare per i danni fatti dai nostri amministratori e politici siano i cittadini di altri territori?
Chiediamo:

  1. un sussulto di dignità da parte degli amministratori locali di Valle, che dicano chiaramente che è demenziale chiedere che altri paghino i nostri debiti.
  2. che si apra un dibattito in Valle su chi deve pagare quei 2,3 milioni di euro: i cittadini dei comuni della ex comunità montana Val Pellice o gli ex amministratori di quella comunità montana e/o i dirigenti e i consiglieri di amministrazione di Agess spa (che magari ancora oggi sono a capo di amministrazioni locali come a Villar Pellice)?

E’ chiedere troppo?
Prima di poter discutere seriamente sul futuro della val Pellice, di fusioni o di altri progetti, è necessario chiudere definitivamente, con chiarezza e dignità, la vicenda Agess e che tutti gli amministratori e i politici che ne sono responsabili si facciano definitivamente da parte.

Comunicato stampa sull’assemblea del 9 marzo.

Il Comitato Beni Comuni Val Pellice rispetto all’assemblea sulla centrale a biomasse del 9 marzo svoltasi presso il Teatro Santa Croce di Luserna ritiene che:

1.       sia stato positivo questo primo momento di informazione promosso dall’amministrazione lusernese, ma non possiamo accontentarci di fare domande ai tecnici dell’Agenzia Metropolitana e aspettare un anno con le mani in mano i prossimi dati;

2.       sia positivo che attualmente, cioè prima dell’apertura della centrale a biomasse, sulla base delle rilevazioni dell’Arpa l’aria della Valle è sostanzialmente un’aria sana: questo è bene comune da preservare con attenzione;

3.       sia emersa in maniera chiarissima l’opposizione della popolazione lusernese all’apertura della centrale a biomasse;

4.       sia emersa in maniera altrettanto chiara l’incredibile capacità dei tecnici dell’Agenzia Metropolitana di eludere ogni domanda diretta, a fronte di interventi molto accorati e puntuali da parte della platea, e che questa capacità di svincolarsi si esprima nel trincerarsi dietro un linguaggio specialistico e lo sbandieramento di dati e cifre da “addetti ai lavori”.

5.       la collocazione della centrale nella vicinanza di abitazioni e impianti sportivi sia semplicemente insensata, e i tecnici dell’agenzia Metropolitana non abbiano saputo spiegare in maniera convincente perché sia stato autorizzato un impianto di questo tipo in quel luogo;

6.       sia emerso che attualmente la centrale a biomasse non sta svolgendo alcuna funzione di pubblica utilità per la cittadinanza in quanto la prevista rete di cogenerazione termica al momento è solo un insieme di linee sulla carta; il sindaco di Luserna ha confermato che il Comune non intende allacciare alcun edificio pubblico a questo eventuale impianto;

7. sia stato erroneamente affermato da un tecnico e riportato da un giornale locale che “la caffarel è già allacciata”, mentre è ben noto che tale collegamento non esiste e non si conosce neppure se la Caffarel abbia intenzione di allacciarsi;

8. sia stato spiegato dai tecnici che l’energia erogata dalla centrale va per il 20% in elettricità, mentre l’80% viene sprecato perché manca la rete di teleriscaldamento, quindi la centrale ha una resa bassissima;

9. sia stato confermato dai tecnici che l’attivazione della rete di teleriscaldamento è obbligatoria per legge (trattandosi di centrale di cogenerazione termica ed elettrica); ma gli stessi tecnici non hanno saputo spiegare i tempi e le modalità per fare rispettare tale obbligo, e come arrivare alla chiusura della centrale in caso di mancata attivazione della cogenerazione;

10.       sia emersa  una indicazione condivisa nel richiedere ai cittadini e alle imprese locali di non collegarsi all’impianto di cogenerazione termica della centrale, come manifestazione evidente del disaccordo con la presenza dell’impianto stesso;

11.       sia positiva la scelta dell’attuale amministrazione di richiedere all’Arpa il monitoraggio dell’aria che verrà effettuato in due momenti nel corso del 2016;

12.       sia negativa l’assenza degli amministratori degli altri Comuni della Valle, a partire dagli amministratori di Torre Pellice; i tecnici dell’Agenzia Metropolitano hanno dichiarato che nessuna altra amministrazione dei comuni della Valle ha richiesto il monitoraggio dell’aria;

13.      sia emerso chiaramente che l’unica logica nell’apertura della centrale di Luserna sia la logica del guadagno individuale di un singolo imprenditore e sia legata soltanto all’incentivazione statale sulla produzione di energie cosiddette “rinnovabili” (esattamente come nel caso delle centraline idroelettriche che infestano i fiumi della Valle); senza quegli incentivi i proprietari dell’impianto non avrebbero mai aperto quella centrale;

14.   sia semplicemente demenziale l’assenza di un piano strategico territoriale che regoli la nascita e la collocazione di questo tipo di impianti.

Per questo, come Comitato per i Beni Comuni della Val Pellice, invitiamo la cittadinanza a organizzare e manifestare una giusta e ferma opposizione a questa nocività, non lasciando da sole le persone che abitano vicino alla centrale.

Dossier sulle biomasse

Abbiamo preparato un dossier sulla centrale a biomasse di Luserna, perché pensiamo sia importante che tutti si informino su una faccenda importante come questa. Il materiale, reperito da diversi documenti, siti internet, è un punto di partenza, uno spunto per una approfondita riflessione sulla qualità della nostra vita. Cosa vogliamo respirare? Domanda apparentemente semplice, ma in quest’epoca di propaganda “biomassista”, appare ineludibile. Qua sotto il link al dossier in formato .pdf da diffondere e l’introduzione del dossier.

dossier biomasse febbraio 2016

Tutto quello che avreste dovuto sapere sulla centrale a biomasse e non vi hanno mai detto.

A Luserna San Giovanni da qualche giorno ha iniziato la sua attività la centrale a biomasse.

Dopo una lunga e travagliata vicenda giudiziaria e varie modifiche del progetto iniziale, l’iter autorizzativo della Città Metropolitana di Torino ha consentito la messa in funzione dell’impianto. Questo è avvenuto nonostante l’opposizione di due amministrazioni comunali, l’attuale e la precedente, e l’opposizione popolare espressa anche con una raccolta di oltre 2.000 firme. Il motivo per cui non si è ottenuto di bloccare il progetto possiamo leggerlo nella autorizzazione alla costruzione rilasciata dalla Città Metropolitana in data 18 giugno 2012. Così recita uno dei punti della autorizzazione: “il dissenso espresso dalla amministrazione comunale sotto il profilo urbanistico ed edilizio preso in adeguata considerazione ponderando le esigenze di pianificazione e programmazione del territorio con quelle di rilievo comunitario connesse all’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili”. Come dire: “ È l’Europa che lo chiede”, ed in questo caso sono stati molto solerti ad accettare questa “richiesta” europea.

Denunciamo la follia di una legge, e dei vari regolamenti ad essa collegati, che consente ad un singolo imprenditore, con il paravento dell’Europa, di realizzare un impianto con un importante impatto sul territorio senza che il territorio stesso possa esprimersi ed eventualmente bloccare tale progetto. Siamo convinti che dietro questo sistema, diffuso a livello nazionale, ci sia una potente lobby che riesce a condizionare le scelte politiche. Parte in causa è certamente il Partito Democratico, che governa a livello nazionale, regionale e nella Città Metropolitana, e che avalla tale situazione. Va ricordata anche la responsabilità della amministrazione precedente di Luserna San Gionvanni, sempre di area del centro sinistra, per non essersi opposta convintamente e coerentemente sin dal nascere di questa vicenda.

A questo punto, con l’avvio del funzionamento dell’impianto, come comitato beni comuni Val Pellice, riteniamo necessario provare a dare ai cittadini dell’intera Valle l’informazione che finora nessuno ha dato su questo impianto.

Riteniamo che proprio la corretta informazione sia fondamentale per creare consapevolezza nei cittadini.

Vorremmo anche che questa vicenda diventi un esempio per tutta la Val Pellice, perché situazioni del genere non si ripetano più in futuro.