Il Comitato Beni Comuni Val Pellice rispetto all’assemblea sulla centrale a biomasse del 9 marzo svoltasi presso il Teatro Santa Croce di Luserna ritiene che:
1. sia stato positivo questo primo momento di informazione promosso dall’amministrazione lusernese, ma non possiamo accontentarci di fare domande ai tecnici dell’Agenzia Metropolitana e aspettare un anno con le mani in mano i prossimi dati;
2. sia positivo che attualmente, cioè prima dell’apertura della centrale a biomasse, sulla base delle rilevazioni dell’Arpa l’aria della Valle è sostanzialmente un’aria sana: questo è bene comune da preservare con attenzione;
3. sia emersa in maniera chiarissima l’opposizione della popolazione lusernese all’apertura della centrale a biomasse;
4. sia emersa in maniera altrettanto chiara l’incredibile capacità dei tecnici dell’Agenzia Metropolitana di eludere ogni domanda diretta, a fronte di interventi molto accorati e puntuali da parte della platea, e che questa capacità di svincolarsi si esprima nel trincerarsi dietro un linguaggio specialistico e lo sbandieramento di dati e cifre da “addetti ai lavori”.
5. la collocazione della centrale nella vicinanza di abitazioni e impianti sportivi sia semplicemente insensata, e i tecnici dell’agenzia Metropolitana non abbiano saputo spiegare in maniera convincente perché sia stato autorizzato un impianto di questo tipo in quel luogo;
6. sia emerso che attualmente la centrale a biomasse non sta svolgendo alcuna funzione di pubblica utilità per la cittadinanza in quanto la prevista rete di cogenerazione termica al momento è solo un insieme di linee sulla carta; il sindaco di Luserna ha confermato che il Comune non intende allacciare alcun edificio pubblico a questo eventuale impianto;
7. sia stato erroneamente affermato da un tecnico e riportato da un giornale locale che “la caffarel è già allacciata”, mentre è ben noto che tale collegamento non esiste e non si conosce neppure se la Caffarel abbia intenzione di allacciarsi;
8. sia stato spiegato dai tecnici che l’energia erogata dalla centrale va per il 20% in elettricità, mentre l’80% viene sprecato perché manca la rete di teleriscaldamento, quindi la centrale ha una resa bassissima;
9. sia stato confermato dai tecnici che l’attivazione della rete di teleriscaldamento è obbligatoria per legge (trattandosi di centrale di cogenerazione termica ed elettrica); ma gli stessi tecnici non hanno saputo spiegare i tempi e le modalità per fare rispettare tale obbligo, e come arrivare alla chiusura della centrale in caso di mancata attivazione della cogenerazione;
10. sia emersa una indicazione condivisa nel richiedere ai cittadini e alle imprese locali di non collegarsi all’impianto di cogenerazione termica della centrale, come manifestazione evidente del disaccordo con la presenza dell’impianto stesso;
11. sia positiva la scelta dell’attuale amministrazione di richiedere all’Arpa il monitoraggio dell’aria che verrà effettuato in due momenti nel corso del 2016;
12. sia negativa l’assenza degli amministratori degli altri Comuni della Valle, a partire dagli amministratori di Torre Pellice; i tecnici dell’Agenzia Metropolitano hanno dichiarato che nessuna altra amministrazione dei comuni della Valle ha richiesto il monitoraggio dell’aria;
13. sia emerso chiaramente che l’unica logica nell’apertura della centrale di Luserna sia la logica del guadagno individuale di un singolo imprenditore e sia legata soltanto all’incentivazione statale sulla produzione di energie cosiddette “rinnovabili” (esattamente come nel caso delle centraline idroelettriche che infestano i fiumi della Valle); senza quegli incentivi i proprietari dell’impianto non avrebbero mai aperto quella centrale;
14. sia semplicemente demenziale l’assenza di un piano strategico territoriale che regoli la nascita e la collocazione di questo tipo di impianti.
Per questo, come Comitato per i Beni Comuni della Val Pellice, invitiamo la cittadinanza a organizzare e manifestare una giusta e ferma opposizione a questa nocività, non lasciando da sole le persone che abitano vicino alla centrale.