Nel nuovo incontro dei cittadini di Luserna e della Val Pellice che si sono ritrovati insieme il 21 aprile per discutere in quali forme proseguire la protesta contro l’apertura della centrale a biomasse, sono emerse queste proposte:
- Avviare una campagna per invitare la popolazione, le imprese e l’amministrazione comunale a scegliere in maniera consapevole di non utilizzare la prevista rete di teleriscaldamento collegata alla centrale, come scelta di consumo consapevole, per ribadire che la popolazione di Luserna è contraria a questa centrale, che non l’ha voluta e non si è potuta esprimere su questa scelta, che comunque non è d’accordo sulla sua collocazione, che è preoccupata per la tutela della qualità dell’aria e per la salute della cittadinanza. La campagna avverrà attraverso la distribuzione, la raccolta e la consegna di centinaia di cartoline firmate dai cittadini.
- La centrale è stata aperta il 7 marzo. A partire dal 7 maggio, il 7 di ogni mese, organizzeremo un presidio a Luserna per ribadire la nostra contrarietà alla centrale. Invitiamo la cittadinanza al primo appuntamento previsto per sabato 7 maggio alle ore 10 davanti al Comune di Luserna.
- Sarà presentata al Consiglio comunale di Luserna una interpellanza per richiedere quali e quanti controlli siano stati fatti nei primi due mesi dai Vigili Urbani, dalla Guardia di Finanza o da altri organi, sul materiale che viene portato nella centrale a biomasse di Luserna per verificarne la compatibilità, come annunciato nell’assemblea del 9 marzo scorso.
- Sarà presentata al Consiglio comunale di Luserna una interpellanza per segnalare la lamentela di alcuni cittadini che abitano vicino alla centrale, che lamentano un rumore continuo e fastidioso.
- Rispetto alla “Nota integrativa osservazioni Legambiente Val Pellice sulla centrale a Biomasse inviata al Comune di Luserna” che fa riferimento al recente DM 26 giugno 2015 (decreti attuativi della legge sull’efficienza energetica degli edifici), leggendo il Decreto con attenzione, si evince semplicemente che (giustamente) la legge prevede la sola predisposizione tecnica degli allacci a reti di teleriscaldamento (esistenti o in progetto entro un raggio di 1km) per edifici nuovi, ad alta efficienza energetica o per importanti ristrutturazioni. Prevede la predisposizione dell’allaccio, non l’allaccio! E solo per gli edifici nuovi o per quelli sottoposti ad importanti ristrutturazioni, non per l’esistente, come tutti avevano invece capito dall’intervento di un esponente di Legambiente nell’incontro del 24 marzo. Quindi non c’è nessun obbligo ad allacciarsi, ma questo è frutto di una scelta.
- A differenza di Legambiente Valpellice che chiede al Comune di Luserna di collaborare con la Città Metropolitana per attuare il teleriscaldamento (e cioè di tenerci per sempre la centrale!), chiediamo al Comune di non farsi assolutamente intimorire da una incredibile lettera della Città metropolitana del 15 aprile scorso, che chiede, con sospetta tempestività, di giustificarsi sul perché non si voglia utilizzare quella rete di teleriscaldamento (che attualmente neanche esiste!).